Riempiamo di impronte digitali il ministero dell’Interno
Sta andando in questi giorni in discussione al Parlamento, su proposta del governo, un decreto per la schedatura delle popolazioni rom e sinti presenti sul nostro territorio.
E’ una proposta aberrante a cui diciamo no perchè discrimina le persone su base etnica e ricorda tristemente altre leggi che nel nostro passato marchiarono drammaticamente ebrei e zingari.
E’ una misura che, se approvata, violerebbe apertamente la Carta dei diritti dell’Uomo, le norme e i tratti dell’Unione Europea, la Convenzione su diritti dell’infanzia. E violerebbe l’articolo 3 della nostra Costituzione ove si afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Soprattutto è una misura, come tante di quelle previste nel cosiddetto “decreto sicurezza”, inutile, voluta solo per ottenere consenso.
Per la sicurezza non servono nuove leggi, serve, invece, la volontà politica per applicare quelle che già ci sono. Prima di tutto per contrastare la grande criminalità che controlla aree intere del paese, governa la tratta degli esseri umani, ricicla ingenti capitali sporchi, fa scempio dell’ambiente, condiziona pesantemente la vita politica e istituzionale dell’Italia. Serve ribadire che la responsabilità penale è individuale, e non imputabile ad intere etnie. Serve la certezza della pena.
Serve che le prigioni non siano università del crimine ma luoghi di espiazione e di reinserimento.
Servono progetti di inclusione delle fasce più a rischio.
E serve soprattutto che i cittadini tutti si riapproprino del territorio, attraverso percorsi condivisi di
integrazione e di convivenza. I diritti, universali e uguali per tutti, sono alla base di ogni società democratica.
L’Unione Europea guarda preoccupata a ciò che sta avvenendo in Italia. Nella coscienza degli altri cittadini europei il nostro paese sta per essere messo in mora per un deficit di democrazia imputabile a scelte legislative che minano lo stato di diritto e la dignità umana.
Noi vogliamo ribellarci a questo abbassamento morale dell’Italia e lo facciamo a tutti chiedendo un piccolo ma altamente significativo segno di protesta.
IL 14 LUGLIO TROVIAMOCI A MILANO, IN P.ZZA MERCANTI DALLE 18 ALLE 20.
RACCOGLIEREMO LE IMPRONTE DIGITALI DI TUTTI I CITTADINI DA INVIARE COME SILENZIOSA PROTESTA AL MINISTERO DEGLI INTERNI.
PROMOTORI
ARCI MILANO, COMITATO PER LA LEGALITA’
ADERISCONO: ANED, ANPI Comune di Corsico; ANPI Comune di Cesano Boscone, Anpi
Comune di Buccinasco, ANPI Comune di Trezzano Sul Naviglio,
per adesioni: Arci Milano: t. +3902541781
– f.
+390254178222
email: lusenti@arci.it
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