giovedì 14 maggio 2009

Programma: cultura

CULTURA - RICERCA - SCUOLA PUBBLICA QUALIFICATA

ESTENDERE IL POSSESSO DI CONOSCENZE, GARANTIRE PARI OPPORTUNITÀ

L’asse intorno al quale ruota la nostra proposta programmatica è: “Una Città di Qualità”.
Punti fondamentali ne sono la ricostruzione della convivenza civile, il valore dell’interculturalità e della coesione sociale.

La società è già oggi frantumata e la crisi che stiamo vivendo ne può accentuare il carattere. Occorre un forte impegno per la sua ricostruzione, a partire dal senso comune e dalla necessità di cultura diffusa, per affermare un grande progetto di solidarietà, emancipazione e libertà.

Una società inclusiva, non solo socialmente ma anche civilmente, fondata sui diritti e doveri sanciti dalla Costituzione, una società che superi le paure, che garantisca pari opportunità per tutti.

Vogliamo partire dalla vita quotidiana delle persone, dai loro bisogni, dalle loro aspirazioni.

Reti di socialità e di prossimità, qualità del vivere, prevenzione e contenimento dei fenomeni di disagio, di degrado sociale ed urbano devono essere i presupposti su cui fondare la crescita della città.

Accessibilità reale agli spazi ed alle attività di cultura, stimolando e promuovendo nel contempo, l’essere non solo fruitori passivi ma anche produttori di relazioni e cultura.

Per queste ragioni, nel nostro programma, poniamo grande attenzione alle scelte ed ai modi di abitare la cultura: luoghi e spazi che devono avere un filo conduttore che li lega e che sappiano coinvolgere tutte le fasce della popolazione.

PROPONIAMO:

  1. che Piazza della Vittoria diventi il centro culturale della città, partendo dal costante potenziamento e qualificazione delle attività della biblioteca, dalla programmazione di eventi culturali e mostre;
  2. un qualificato recupero della torre dell’acquedotto con spazi per mostre permanenti, creando un rapporto con i musei pubblici milanesi ( dove molte opere non sono esposte per carenza di spazi) e servizi di intrattenimento, caffetteria e book-shop integrando nel progetto l’area verde e la struttura della scuola materna della piazza;
  3. di mettere a disposizione ambienti per le associazioni nei diversi quartieri, utilizzando in modo razionale quelli esistenti, anche considerando i locali esistenti nelle le case di edilizia pubblica e quelli nella scuola di via Trieste;
  4. di riqualificare il cinema Ariston destinandolo anche a sala-prove di artisti locali e non, diversificandone l’utilizzo e ampliandone la fruibilità.
    Gli spazi circostanti dovranno essere considerati per realizzare un centro bibliografico dedicato ai film, teatro, satira ecc., nonché luoghi conviviali che stimolino la fruizione culturale nel tempo libero;
  5. un maggior investimento economico per sviluppare e riqualificare l’attività dell’Arena del Sole, con particolare attenzione alla fascia dell’adolescenza, attraverso attività e progetti partecipati dai ragazzi, dalle famiglie e dai Consigli di Istituto;
  6. di realizzare rapidamente la struttura della ex caserma dei carabinieri di via Trieste, prevedendo nel progetto la ludoteca per i giovanissimi;
  7. di allestire uno spazio per spettacoli all’aperto e per le feste delle associazioni, in un luogo facilmente accessibile, che non rechi disturbo alla cittadinanza;
  8. di favorire l’imprenditoria giovanile e femminile anche attraverso il recupero dei
    “ vecchi mestieri “ e delle professioni artigiane, interagendo - anche attraverso borse di studio e stage- con le agenzie territoriali per la formazione e il lavoro;
  9. di sostenere la creazione di spazi aggregativi, anche commerciali per giovani e non, che facciano vivere la città sia di giorno che di sera per favorire la socialità, rispondere alle diverse solitudini ed evitare il vuoto serale di interi quartieri, condizione per degrado e microcriminalità;
  10. di mantenere e potenziare le attività di Rocca Brivio, completandone la ristrutturazione, per farne, unitamente a Viboldone, poli culturali di qualità a livello sovracomunale e proponendoli quali sedi di facoltà universitarie.



Programma: sicurezza

SICUREZZA – SICUREZZE

LEGALITÀ – CONVIVENZA - INCLUSIONE

PREVENIRE E SANZIONARE L’ILLEGALITÀ – COLPIRE MAFIE E POTERI CRIMINALI
FORNIRE STRUMENTI E MEZZI ADEGUATI ALLE FORZE DELL’ORDINE


La sicurezza di un territorio, di una città, nasce dall’integrazione e coesione del tessuto sociale, dall’estensione e qualità dei servizi civili, sociali e culturali, dalla qualità urbana e vivibilità dei quartieri e delle abitazioni, che prevengono degrado e disagio sociale.

La società è già oggi frantumata e la crisi che stiamo vivendo ne può accentuare il carattere. Occorre un forte impegno per la sua ricostruzione, a partire dal senso comune e dalla necessità di cultura diffusa, un progetto di solidarietà, emancipazione e libertà.

Una società inclusiva, non solo socialmente ma anche civilmente, fondata sui diritti e doveri sanciti dalla Costituzione, una società che affermi la legalità per superare le paure, che garantisca pari opportunità per tutti.

Non ci possiamo nascondere che, anche se strumentalizzata dal mercato politico della paura, oggi nella popolazione vi è una sofferta percezione di insicurezza.
Bisogna con forza e coerenza costruire una cultura diffusa del rispetto delle regole, pur consapevoli dei poteri limitati del Comune e del drammatico problema della scarsità delle risorse.

Escludiamo che si possano seguire le provocazioni delle “ronde”, perché non sono solo al limite della costituzionalità e non funzionano, ma soprattutto sono a rischio di far aumentare delle tensioni. Essere dalla parte delle vittime vuol dire per noi prevenire, costruire, dare alle forze pubbliche responsabili della legalità e dell’ordine pubblico i mezzi per lavorare bene e davvero; il contrario di quanto fa l’attuale governo di destra.


PROPONIAMO di:
  1. potenziare, anche in collaborazione con il volontariato ed il terzo settore, i servizi alla persona per prevenire fenomeni di devianza, per dare risposte concrete ai disagi e alle nuove povertà che la crisi rende più pesanti (es: politiche abitative, sostegni al reddito, diritto allo studio, percorsi formativi-lavorativi per giovani,ecc.)
  2. prevenire l’abbandono scolastico per problemi sociali, culturali ed economici, favorendo sostegno economico, mediazioni culturali e integrazione linguistica;
  3. istituire unità di strada serali per dialogare e prevenire fenomeni di vandalismo, danneggiamento del patrimonio pubblico e privato;
  4. programmare una nuova vivibilità della città con interventi sulle strutture civili: negozi di vicinato e di locali per giovani, adeguata illuminazione pubblica e cura della pulizia delle strade, aperture, e ampie disponibilità d’uso, di sedi pubbliche per attività collettive;
  5. collocare le fermate dei mezzi del trasporto pubblico in aree illuminate e sicure;
    sollecitare la collaborazione degli Amministratori di condomini, per verificare la congruità dei contratti d’affitto con il numero degli occupanti gli alloggi, al fine di evitare speculazioni, affitti in nero a costi assurdi e indegne condizioni di sovraffollamento;
  6. istituire un centro di ascolto per stranieri, per iniziative di integrazione culturale e assistenza socio-sanitaria anche per evitare, specie per chi non è in regola, ricatti e collusioni con la criminalità;
  7. rilanciare la consulta degli stranieri, individuando luoghi di ritrovo per la loro partecipazione alla vita sociale, anche per sopperire all’anacronistica mancanza di diritto di voto amministrativo di chi nella città vive e lavora regolarmente;
  8. aggiornare e qualificare, con formazione permanente, la Polizia Municipale in relazione a infrazioni ambientali, urbanistiche, nei cantieri, annonarie e istituire il vigile di quartiere con funzioni di controllo del territorio e di rapporti con i cittadini;

  9. sostenere politiche di intervento coordinato e concordato fra Polizia Municipale e Carabinieri per un monitoraggio più proficuo e attivo delle aree più a rischio del territorio nonché un utilizzo razionale delle forze dell’ordine disponibili.


I nostri candidati

I NOSTRI CANDIDATI

PARITA’ DI GENERE, GIOVANI, ESPERIENZE e PROFESSIONALITA’

Capolista:
1.Francesco MARCHINI 26 anni Laureato, impiegato

2.Giovanna AMABILE in Cappello 50 anni Laureata, impiegata
3.Pietro ALFONSI 68 anni Pensionato
4.Michela BALDAN in Nucci 31 anni Impiegata
5.Simone BELLINI 20 anni Studente universitario
6.Cristina BONELLI in Sarchi 45 anni Lavoratrice autonoma
7.Andrea BORDONI 27 anni Ingegnere ambientale
8.Vanda CANTONI in Micheli 53 anni Commerciante ambulante
9.Angelo CASTALDO 64 anni Consigliere uscente
10.Anna Simona ELMO in Olivi 44 anni Libera professionista
11.Renato CIPOLLA 61 anni Assessore uscente
12.Carla Ermelinda FERRARI in Vitellaro 53 anni Insegnante
13.Oreste Daniele D’ANGELO 19 anni Studente universitario
14.Maria GRECO in Bovini 63 anni Pensionata
15.Maurizio EVANGELISTA 52 anni Dirigente d’azienda
16.Rosa LUNGHI 25 anni Laureata, insegnante
17.Andrea FLACCO 60 anni Consulente
18.Elena MASATO in Zanardi 34 anni Impiegata
19.Andrea MILO 45 anni Quadro aziendale
20.Valentina MATA 23 anni Diplomata cuoca
21.Walter PAZZAIA 51 anni Architetto, insegnante
22.Francesca PAPPAROTTO in Montalbetti 39 anni Laureata, impiegata
23.Franco PICCHIONI 38 anni Ingegnere, assessore uscente
24.Maria Piera PUTZULU in Draghi 61 anni Assistente sociale
25.Giuseppe POTA 54 anni Medico di base
26.Alessia SICILIANO 27 anni Praticante avvocato
27.Paolo RAUSA 57 anni Laureato, forestale
28.Barbara VITELLARO 25 anni Studentessa universitaria
29.Giuseppe RUTA 45 anni Operaio
30Roberto SOMMARIVA 38 anni Giornalista


VOTA “Sinistra per San Giuliano Milanese e Verdi”

esprimi una sola preferenza

mercoledì 22 aprile 2009

Programma Europa

È ora di cambiare. L’Europa che lasciamo è quella della speculazione finanziaria, del liberismo, della destra, lontana dai popoli, vicina ai privilegiati. Vogliamo invece un’Europa del lavoro, dell’ambiente, dei diritti sociali e civili.





1) Ridistribuire la ricchezza in Europa attraverso il lavoro.


Patto Europeo per l’Occupazione: nuovi e migliori posti
di lavoro attraverso formazione, ricerca, innovazione, tecnologia investimenti.
Combattere la piaga del precariato.
Salario sociale europeo per i disoccupati.
Riduzione delle differenze nelle retribuzioni europee.
Riduzione dell’orario di lavoro.
Tasse sulla rendita e non sul lavoro: colpire la speculazione finanziaria, tassare i grandi patrimoni, tutelare le PMI.

2) Dall’Europa della speculazione finanziaria a quella dell’ambiente.

Il futuro dell’Europa è nel nuovo modello sociale ambientale e tecnologico: energie rinnovabili, bioedilizia, agricoltura di qualità, tutela dei consumatori, reti telematiche, trasporti ferroviari, infrastrutture sicure.
L’Europa è gia leader nelle rinnovabili con oltre 3,5 milioni di occupati. Far crescere questo settore significa creare milioni di nuovi posti di lavoro, non delocalizzabili, stabili, qualificati, utili alla lotta contro l’emergenza climatica. Senza il nucleare.
3) Dalla scuola disastrata alla Società della Conoscenza.

La riforma Gelmini porta l’Italia fuori dall’Europa.
L’accesso al sapere deve essere tutelato e il diritto alla formazione riconosciuto come fondamentale.
L’Europa deve essere protagonista nella conoscenza mettendo in campo formazione continua, scuola pubblica di qualità, ricerca ed università adeguatamente finanziate dal denaro pubblico.

4) L’Europa degli europei è quella laica, dei diritti civili e sociali.

I diritti sociali e quelli di cittadinanza sono inscindibili perché insieme garantiscono giustizia sociale e libertà individuale.
Con pari opportunità e pari libertà di donne e uomini.
L’autodeterminazione della donna è per noi un principio fondante.
Siamo per un’Europa che riconosca il ruolo decisivo della coscienza individuale nelle grandi questioni etiche, dalla libertà di cura, alle staminali, dalla fecondazione assistita alle unioni di fatto e ai matrimoni gay, siamo contro l’omofobia e transfobia per il rispetto di ogni diversità.
Proponiamo un Patto Europeo per il progresso sociale che stabilisca standard comuni per le politiche sociali, educative e sanitarie. E questo vale anche per le politiche d’inclusione dei migranti oltre all’asilo per i rifugiati e profughi da guerre e dittature.

5) L’Europa nel mondo come potenza civile di pace e cooperazione.

Sostenere la democrazia e la partecipazione in tutto il mondo. Contro tutte le guerre ed il terrorismo.
Contro gli armamenti e per il disarmo nucleare. Per una politica estera comune attenta in primo luogo al Mediterraneo, al Medio Oriente ai Balcani ma anche in grado di assumere la responsabilità per un mondo più giusto, per la pace, la sicurezza, il disarmo, la lotta alla fame e alla povertà.

giovedì 16 aprile 2009

Le scelte si fanno insieme

COMUNICATO STAMPA

Verdi e sinistra per Sangiuliano:
le scelte si fanno insieme, il sindaco è un patrimonio di tutta la comunità.
Riservandosi ogni scelta, il partito democratico di San Giuliano Milanese divide il centro sinistra.

Abbiamo assistito in questi mesi ad un alternarsi di nomi, metodi e proposte che nascondono il vuoto di politica e la paura di rinnovamento. Abbiamo tuttavia mantenuto aperto il confronto per senso di responsabilità e certi dell’importanza di difendere il governo di centro-sinistra a San Giuliano Milanese.

Oggi, a 45 giorni dal voto, la pretesa di imporre l’ennesimo nome solo perché di “gradimento” del Partito Democratico non serve a garantire l’unità del centro-sinistra né la possibilità di vittoria. Per questo, non ritenendo più utile un confronto a senso unico (su cui pesano ancora inammissibili veti nei confronti di forze della maggioranza uscente) abbiamo interrotto venerdì scorso, 9 aprile, la nostra presenza al tavolo sangiulianese. Noi non abbiamo nulla contro il nuovo candidato Sindaco del Partito Democratico: Gina Greco è una persona capace e competente che non avrebbe sfigurato all’interno di una rosa di nomi e candidature da valutare complessivamente. Purtroppo siamo di fronte ad un ulteriore “prendere o lasciare” che non lascia presagire nulla di buono per il futuro politico di San Giuliano.

E’ stata, la nostra, una scelta difficile, che abbiamo subito e non voluto, e della quale è utile ripercorrere le tappe fondamentali a futura memoria:
- abbiamo chiesto per tempo (dicembre 2008) primarie di coalizione, la risposta sono state le primarie interne del PD;
- da queste primarie è uscito il nome di Lucia Salvato che è stato accantonato in quanto “non gradito” allo stesso PD, all’Italia dei Valori e alla Lista Civica “Vivi bene San Giuliano”; questo ha poi comportato le dimissioni della stessa Salvato dalla carica di assessore e articoli sulla stampa in cui lamentava di essere stata “fatta fuori” dal suo stesso partito;
- abbiamo chiesto ancora primarie di coalizione ma sono state ulteriormente respinte;
- in compenso abbiamo assistito a un balletto di proposte e nomi tutti tesi al superamento delle “primarie del PD” da parte del PD stesso, sottovalutando pesantemente le aspettative dei cittadini;
- Il PD ha respinto tutte le proposte che sono state fatte da altre forze politiche, noi compresi, sia di candidature esterne che interne alla sua compagine politica, nomi che avrebbero potuto condurre ad una sintesi unitaria.

A questo punto, e nostro malgrado, non riteniamo più il PD e le forze che lo sostengono un interlocutore affidabile e autorevole per garantire la continuazione dell’esperienza del governo del centro-sinistra a San Giuliano Milanese né è utile proseguire un confronto sterile e a senso unico.

Noi per primi abbiamo presentato il 6 marzo le nostre idee e proposte programmatiche perché il candidato Sindaco e il Programma rappresentano una cosa sola.

La lista Verdi e Sinistra per San Giuliano sosterrà il suo programma per una città di qualità: sostegno e promozione alle attività produttive; sicurezza sul lavoro, difesa dell’integrità fisica dei lavoratori; un Piano Governo Territorio senza consumo di nuovo suolo; la trasparenza degli atti delle Aziende Pubbliche, il ruolo di indirizzo e controllo del Consiglio Comunale; alloggi pubblici a canone sociale e calmierato;la qualità e quantità dei servizi che l’amministrazione deve garantire, la sicurezza e l’integrazione sociale; forme adeguate di partecipazione.
In poche parole: una politica che sia di servizio ai cittadini.

Questi sono i temi che il confronto non ha affrontato e sono punti che rischiano oggi, a 45 giorni dal voto, di essere sacrificati ad un dibattito tutto interno al solo mondo dei partiti. Un dibattito che lasciamo volentieri ad altri.
E’ emerso con chiarezza che, nel PD e nella la lista civica Vivi Bene San Giuliano, prevalgono posizioni ostaggio di veti e di personalismi a danno della coalizione di centro-sinistra e della città.

Ma questa dura situazione subita e non voluta da parte nostra, non ci fa perdere di vista che il nostro avversario è il centro destra, per questo scenderemo in campo con le altre forze che hanno, di pari passo, interrotto la loro presenza al tavolo e con le quali ci sarà un percorso comune, fattivo e, ci auguriamo, utile al futuro della nostra città.

Invitiamo i cittadini ad essere protagonisti di questo percorso portando il loro contributo di idee e proposte alle nostre iniziative.



S.Giuliano M. 14 aprile 2009

domenica 5 aprile 2009

4 aprile, manifestazione della CGIL: La Sinistra per San Giuliano c'è!



La Sinistra c'è! A Roma con la CGIL, con chi non cede all'ingiustizia sociale, alla negazione dei diritti, alle discriminazioni e al razzismo. Con chi vuole un'Italia più libera.

Il governo sostenuto da Confindustria vuole restringere le libertà dei lavoratori sancite dalla Costituzione: il diritto allo sciopero, il testo unico sulla sicurezza del lavoro, lo Statuto dei lavoratori, la previdenza pubblica.

Il 4 aprile insieme 2 milioni di donne e uomini, abbiamo detto NO!

giovedì 2 aprile 2009

appello contro la manifestazione nazi-fascista

COMUNICATO STAMPA


DOMENICA 5 APRILE ORE 11 IN PIAZZA DELLA SCALA E ALLA LOGGIA DEI MERCANTI ONORIAMO I CADUTI PER LA LIBERTA’




Le Associazioni partigiane e dei Deportati, in un incontro con il Prefetto di Milano dottor Gian Valerio Lombardi, svoltosi ieri in corso Monforte, hanno avanzato la richiesta al rappresentante del governo, nella sua veste di garante dell’ordine pubblico, di intervenire per sospendere la manifestazione promossa da Forza Nuova e da altre associazioni neonaziste d’Europa ed internazionali, che è in programma per domenica 5 aprile in un albergo di Milano.
Le Associazioni partigiane e dei deportati, domenica 5 aprile alle ore 11 si recheranno in Piazza della Scala per deporre una corona alla targa che ricorda Milano medaglia d’oro della Resistenza e, successivamente in corteo, alla Loggia dei Mercanti a deporne un’altra ove si ricordano le vittime milanesi del nazifascismo.





Milano 2 aprile 2009

mercoledì 25 marzo 2009

Primarie a Napoli - Vozza per Sinistra e Libertà al 23%

Diecimila voti alle primarie. Un risultato inaspettato quello della Sinistra e Libertà in provincia di Napoli. In pochi giorni, con scarsi mezzi e armati solo di tanto entusiasmo uomini e donne come tanti comici e spaventati guerrieri si sono messi in cammino. Hanno sfidato il gigante dai piedi di argilla e ne hanno incrinato le fondamenta. E' stato un lento e paziente lavoro di tessitura. Quartiere per quartiere, città per città, luogo di lavoro per luogo di lavoro. Hanno costruito relazioni, partecipato ad assemblee, lavorato come forsennati per far fronte alla macchina organizzativa del PD, e domenica notte i risultati hanno gioiosamente fatto irruzione nel nostro presente, segnando una possibilità per il nostro futuro. Salvatore Vozza, il candidato di Sinistra e libertà alle primarie, per la scelta del candidato presidente del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali a Napoli, è risultato primo in grandi realtà. Nelle città del lavoro: Castellammare, Torre del Greco e Torre Annunziata. Primo a Sorrento, Quarto, Caivano, Casoria. Primo in tanti quartieri popolari a Napoli da Scampia a Stella, Bagnoli, nel Centro storico. Il risultato finale è stato sorprendente: secondo con il 23%, conquistando voti ovunque, in tutte le città della provincia, anche lì dove non vi erano insediamenti precedenti. La sinistra ha parlato alla società parlando ai soggetti colpiti dalla crisi ed offrendo un progetto efficace e realizzabile. Ha costruito ambiziosamente la possibilità di sognare un futuro diverso per Napoli e la sua provincia. Ha offerto a uomini e donne la possibilità di contrastare l'ascesa di Cesaro al governo dell'ente di piazza Matteotti. Ora bisogna costruire dal basso una lista forte e radicata per le elezioni di giugno. Una lista in grado di rappresentare le donne e gli uomini di Napoli che non vogliono arrendersi all'irruzione di Gomorra nel futuro della nostra quotidianità.

martedì 24 marzo 2009

COMUNICATO STAMPA Unire il centrosinistra, definire il programma, scegliere un candidato Sindaco condiviso.

COMUNICATO STAMPA
Unire il centrosinistra, definire il programma, scegliere un candidato Sindaco condiviso.

Questa in sintesi la posizione della lista VERDI E SINISTRA PER SAN GIULIANO (nata dalla confluenza di Sinistra Democratica, dei Verdi e della lista civica Sinistra per San Giuliano e riferimento locale di “Sinistra e Libertà”).

VERDI E SINISTRA PER SAN GIULIANO ha lavorato in modo propositivo, con pazienza e tenacia per arrivare alla ricomposizione del centrosinistra sangiulianese, obiettivo non ancora raggiunto compiutamente, ma a portata di mano.

È decisivo fare prevalere l’interesse collettivo, una politica che sappia guardare avanti, concentrata su obiettivi alti, evitando qualunque possibile personalismo e superando compiutamente posizioni orientate all’autosufficienza da parte di singole forze politiche.

Deve prevalere una più forte volontà unitaria rispetto al piccolo gioco delle esclusioni. Bisogna saper aprire una fase nuova, guardare verso il futuro della città, avanzare proposte per affrontare le sue esigenze e problemi e per valorizzare le sue tante capacità.

Per questi motivi la lista VERDI E SINISTRA PER SAN GIULIANO esprime rammarico per le dimissioni di Giovanna Bugada e di Lucia Salvato, dopo anni di intenso lavoro. La loro decisa e dichiarata disponibilità per continuare a contribuire alla costruzione e all’affermazione del centrosinistra deve essere accolta immediatamente.

Ci attendono anni decisivi, durante i quali dovremo affrontare una difficile e lunga crisi economica, favorire l’innovazione del sistema produttivo, valorizzare il lavoro e agire a tutti i livelli per una più equa redistribuzione del reddito, continuare a investire sulla formazione e sull’istruzione pubblica, tutelare il parco sud, a rischio cementificazione.

VERDI E SINISTRA PER SAN GIULIANO è stata la prima lista a presentare pubblicamente le proprie proposte per un programma elettorale alla città, prima di presentare qualsiasi candidatura, perché è importante dare spazio al confronto delle idee e alle proposte sul merito.

Il centrosinistra deve al più presto definire un programma condiviso e dal forte profilo innovativo e candidarsi al governo della città. Di fronte abbiamo una destra che vive di luce riflessa dai vertici nazionali e che da anni non è in grado di proporre una idea della città: il rischio è che ci sia una gestione eterodiretta da Milano, basato su una lettura conservatrice dei processi sociali ed economici.

Per quanto riguarda la candidatura a Sindaco, VERDI E SINISTRA PER SAN GIULIANO propone FRANCESCO MARCHINI, ventisettenne impegnato nel volontariato cattolico e nell’associazionismo con l’esperienza fatta in Mani Tese di San Giuliano. È una candidatura fuori dalle dinamiche che hanno interessato il centrosinistra negli anni passati, che vuole essere un contributo nel segno del rinnovamento e della crescita di una nuova leva di amministratori pubblici. Una proposta avanzata al centrosinistra, coerente con l’idea di politica e di futuro propria della lista, avanzata nel segno dell’unità, dell’aumento delle possibilità di scelta, per giungere alla definizione condivisa della migliore candidatura per eleggere il prossimo Sindaco di San Giuliano Milanese.

La crisi non la dobbiamo pagare noi

La crisi non la dobbiamo pagare noi

La crisi c’è e sta colpendo duramente lavoratori e imprese. È una crisi che non nasce dal “pessimismo”, come dice il governo, ma da un dissesto finanziario senza precedenti che irrompe in una situazione di pesante mancanza di equilibrio: decenni di “deregulation” e di politiche di esclusivo contenimento del costo del lavoro hanno permesso enormi speculazioni e una redistribuzione della ricchezza prodotta, verso la rendita e i redditi alti.

Il comportamento del governo italiano è dannoso: oscilla tra negare la gravità della situazione e proporre iniziative propagandistiche, inefficaci, insufficienti. Vero fumo negli occhi. Basti pensare al perenne annuncio di miliardi di euro che dopo mesi non sono stati ancora spesi.

Se le risorse sono poche, esse devono essere concentrate per sostenere innanzitutto il reddito dei lavoratori e dei pensionati e quindi i consumi. Affinché la situazione non peggiori è necessario aumentare ed estendere la copertura degli ammortizzatori sociali verso i tanti giovani lavoratori precari.

Devono essere previsti investimenti per finanziare la ricerca e favorire l’innovazione e l’occupazione in settori non tradizionali, ad alto contenuto tecnologico. Come fa Obama negli USA.

Servono risorse che vanno cercate dove ci sono: combattendo l’evasione fiscale, mettendo un tetto alle retribuzioni più alte, prevedendo una tassazione più elevata per rendite e alti redditi.

Se il governo continua sulla strada sbagliata la ripresa si allontanerà. E il costo lo pagheranno soprattutto i lavoratori dipendenti. È ingiusto e inaccettabile socialmente, sbagliato economicamente.

I lavoratori, i pensionati, i giovani devono mobilitarsi per non pagare il prezzo della crisi, per affermare nuovi orientamenti economici e una diversa politica industriale per l’Italia.

sarà presente per discutere con noi: MARIA SCIANCATI segretaria generale FIOM - CGIL Milano









CON la CGIL a ROMA il 4 aprile aderiamo e partecipiamo alla manifestazione nazionale







Verdi e Sinistra per San Giuliano – via Vespucci http://lasinistrapersgm.blogspot.com/

mercoledì 18 marzo 2009

discorso di Kennedy sul PIL

Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.

Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.

Il nostro benessere
Robert Kennedy
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. […] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

video con il discorso di Robert Kennedy:
http://www.youtube.com/watch?v=ByRGgj-nF_A

Simbolo per le elezioni europee di Sinistra e Libertà


Perchè Sinistra e perchè Libertà

Perché Sinistra e perché Libertà

Se, come il Di Vittorio bambino nella recente fiction televisiva, andiamo a leggere, nel “libro che contiene tutte le parole del mondo”, alla voce “Libertà”, troveremo scritto: “Stato di chi è libero; condizione di chi ha la possibilità di agire senza essere soggetto all'autorità o al dominio altrui; diritto di operare le proprie scelte e di agire secondo le proprie convinzioni senza ledere gli altrui diritti e rispettando le regole di un sistema organizzato”.
La stretta coniugazione di libertà e di giustizia, il rispetto dei diritti dei singoli e l'attenzione all'interesse generale, l'affermazione della pari dignità ed uguaglianza di ogni per¬sona e insieme della comune solidarietà sono alcuni degli aspetti princi¬pali della nostra Costituzione (non tutti ancora pienamente attuati), che riflettono i valori più genuini dell'antifascismo e della Resistenza e sui quali è venuto costruendosi il tessuto della vita sociale e politica della Re¬pubblica italiana in quest'ultimo sessanten¬nio.
La Co¬stituzione italiana non ha infatti soltanto il carattere di car¬ta delle “regole”, che devono presiedere al corretto funzionamento delle istituzioni pub¬bliche, ma è anzitutto carta dei “valori”, che definiscono il senso dell'appartenenza collet¬tiva, e sono pertanto destinati a creare le condizioni per una ordinata convivenza civile.
Il contributo distintivo della sinistra è sempre stato e deve tornare ad essere quello di formare una coscienza della responsabilità individuale di fronte alla comunità. Ma questo fcimento deve oggi trovare, a mio avviso, una innovata capacità di fondarsi sulla capacità di accompagnare, alla tradizionale lotta per i diritti, la nozione di dovere all'interno della stessa società. Se bisogna coltivare il senso di responsabilità, occorre allo stesso tempo accompagnarlo alle opportunità.
C'è un accordo tra la società e ciascuno dei suoi individui entro cui devono essere definiti tutti i compiti, sia quelli della società verso il cittadino che viceversa.
Il senso del dovere è la chiave di volta per una società decente e va oltre l'individualismo; definisce infatti il contesto in cui vengono date certe regole.
E’ un concetto personale ma è anche un obbligo verso la società. Il rispetto ed il senso di responsabilità verso gli altri sono un pre-requisito importante per una comunità forte ed attiva.
E’ il mezzo con cui possiamo costruire una società che non soffoca il nostro individualismo ma gli permette di svilupparsi in modo sano. Esso accorda l'istinto con il senso comune; permette di giungere ad una nozione della natura umana più ampia e conseguentemente più accurata di quella formulata sul gretto interesse personale.
I diritti di cui godiamo riflettono i doveri che dobbiamo osservare. I diritti e le responsabilità dell’individuo rappresentano un punto cruciale che accompagna l’idea moderna di comunità.
L’accettazione del dovere senza la libertà è schiavitù, e la libertà senza obbedienza alle regole che ci si è dati democraticamente è arbitrio. E’ il modello di libertà che accompagna la nuova destra italiana: strano impasto di libero arbitrio, neoautoritarismo e populismo. Al contrario, il dovere vincola la libertà e questa nobilita quello.
Diventare liberi non significa diventare grandi nel mondo, diventare liberi contro l’altro da se; significa diventare liberi da se stessi, dalla menzogna che mi fa credere che ci sono solo io, che sono io il centro del mondo; liberi dall’odio che ci fa annientare la natura; liberi da se stessi per gli altri.
Allora da tutto ciò si comprende come il reale significato di cittadinanza è il diritto di partecipazione ad una società in cambio del dovere di agire con responsabilità nei confronti di essa.
Per avere successo dobbiamo invece cooperare. Dobbiamo avere coscienza che la nostra prosperità è intimamente legata alla prosperità di coloro che ci stanno attorno.
Dobbiamo capire che condividere un senso di appartenenza alla società che ci circonda è una parte essenziale per risolvere i problemi comuni.
Insomma, non è sufficiente il discorso sulle regole della democrazia, che quotidianamente occupa il dibattito politico, ma è forte l’urgenza della ricostruzione di un’etica pubblica.
L’etica pubblica perimetra l’area della condivisione, della comune lealtà civile, fissa e custodisce i termini del patto in cui ci impegniamo a modellare le nostre forme di vita collettiva e le comuni istituzioni entro cui perseguire i nostri differenti obiettivi, ideali o interessi.
Ma una tale idee di etica pubblica non può non derivare da una profonda affermazione di una cultura della responsabilità individuale, da una maggiore coscienza dell’appartenenza della singola persona ad una comunità di uomini liberi.
Occorre lavorare su questa linea, per portare tutti a prendere parte attiva alla vita sociale, per rendere a tutti il gusto e il senso della politica, per rigenerare, dentro il moto di un collettivo rinascimento, nuovi circuiti di selezione dei ceti dirigenti.
La Sinistra non può, anche in questo inizio di nuovo millennio, non coniugare i tratti di un’etica per la politica con i valori della nostra tradizione culturale che, malgrado le distorsioni e i compromessi della sua storia, rimangono forti e validi.
Il contesto però è radicalmente mutato.
La libertà è più fragile che mai e necessita di nuove forme espressive e di protezione.
Le questioni della giustizia sociale le quali richiamano il valore forte dell’eguaglianza, contro un’esaltazione unilaterale del principio di libertà, che si riduce, talora, ad una concezione della società che ne fa un puro spazio di sopravvivenza degli individui abbandonati alle proprie “capacità” da uno Stato “minimo” che si limita a garantire la correttezza formale della gara: quasi che le posizioni di partenza fossero uguali e le possibilità individuali fossero le stesse per tutti.
Compito della Sinistra deve essere il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze, ma quando le differenze diventano status, definitive per la vita, si creano fratture sociali e disuguaglianze intollerabili.
E allora sta alla Sinistra esprimere la capacità di elevare gli svantaggiati in termini più egualitari, cioè come pari opportunità di autorealizzazione e benessere, di influenza politica e status sociale. Ma oggi l’eguaglianza deve includere altre nozioni come quelle di razza, cultura e sesso; rinasce così in forme nuove il bisogno di giustizia, così come prende forme nuove il diritto al lavoro, così come crescono nuove domande, quella del sapere, quella di servizi che funzionino.
Di conseguenza la fratellanza deve lasciare spazio a forme più ampie di solidarietà. Le preoccupazioni ambientali devono entrare a far parte integrante di ogni politica e i bisogni dei posteri devono essere tenuti in considerazione ogni qual volta si prende una decisione.
Le ragioni della Sinistra vivono in una idea dello sviluppo che contiene dentro se stesso, nell’atto in cui si svolge, i meccanismi di regolazione per non distruggere le fonti della vita, per impedire le diseguaglianze più gravi, quelle che si perpetuano nel tempo.
Valori e idee devono essere per noi ancora alla base delle scelte politiche, che altrimenti sarebbero esclusivo dominio dei tecnocrati. Valori e idee danno forma ad un movimento politico e danno significato al suo programma.
Ha davvero ragione Norberto Bobbio nell’affermare che fino a che vi saranno uomini il cui impegno politico è mosso da un profondo senso di insoddisfazione e di sofferenza di fronte alle iniquità della società contemporanea, questi terranno in vita gli ideali che hanno contrassegnato da più di un secolo tutte le sinistre della storia.
Benjamin Constant - un padre del liberalismo - tessendo l'elogio delle libertà personali, private, metteva in guardia contro il rischio che “assorbiti dalla nostra indipendenza privata e nel perseguimento dei nostri interessi particolari, noi possiamo rinunciare troppo facilmente al nostro diritto di partecipare al potere politico”. E invitava a non lasciare la politica - mezzo per dare la felicità ai popoli - nelle mani delle “autorità”, come pure esse vorrebbero. Un secolo dopo, gli fece eco lo scrittore Paul Valéry quando maliziosamente definiva la politica - quella di chi detiene il potere - come «l'arte di impedire alla gente di occuparsi di quel che la riguarda». Contro quel tipo di politica, un'intera tradizione di pensiero, da Aristotele a Hannah Arendt, ha proposto una politica fatta di partecipazione, una politica di cui non è sufficiente ricercare il fine e lo scopo, ma a cui occorre dare «un senso», come scrive appunto la Arendt: “Intesa così - e soltanto così - la politica non può non costituire la preoccupazione di ogni uomo libero”.

Coordinamento nazionale SD

sabato 7 marzo 2009

appello per la sinistra













La sinistra che vogliamo: valori, equità sociale, costruzione del futuro

Spesso si dice che la sinistra non c’è ma che di essa c’è bisogno più di prima. Forse è così ma sicuramente è indispensabile dire cosa si vuole fare e perché: non basta definirsi da soli e non ci sono parole della storia che possano magicamente risolvere il problema.
L’identità politica e culturale deve essere messa alla prova nell’unico modo possibile, cioè nella concretezza delle idee e delle proposte per uscire dalla crisi e ricostruire il Paese.
Un compito ambizioso entro una fase del capitalismo segnata da una crisi a dimensione mondiale. Non può esistere una sinistra che non ragioni a questo livello: è quello che vogliamo fare.
Certamente abbiamo un riferimento e una ispirazione in quella sinistra che in Italia come in Europa ha guardato ad una grande prospettiva di libertà e democrazia solidale.
Ma se ci sono chiare le culture e le tradizioni dalle quali veniamo, dobbiamo guardare al dove vogliamo andare in una fase così difficile e dura, durante la quale è urgente ripensare la sinistra come strumento utile a fronte di rapide trasformazioni e guardare al mondo, in continuo movimento, cercando di dare risposte nuove ai bisogni dei cittadini.
Non ci rassegniamo alle vittorie del centrodestra, non accettiamo la logica dell’equidistanza tra Confindustria e Sindacato. Vogliamo costruire una forza politica che parli al lavoro che sia subordinato o autonomo, precario, “manuale” o “cognitivo”, che parli di generi sessuati, di ambiente, di diritti sociali e civili, di beni comuni, di spazio pubblico, di migrazioni, di giustizia sociale, di libertà e pace, che volga nuovamente lo sguardo al grande tema dell'eguaglianza.

La crisi ci offre l'occasione e la necessità per ripensare l'economia, per una proposta di sviluppo ambientale e sociale di tipo qualitativo, uno sviluppo equo, è grande. Fatta di visioni generali sul possibile ma anche di concreti tentativi, di progetti minuti, di uomini e donne protagonisti del quotidiano. Sono queste buone pratiche, la loro valorizzazione ed estensione, il viatico migliore per chi voglia cimentarsi efficacemente nell'opposizione alle destre, costruire alleanze o avanzare una proposta nuovamente credibile di governo del Paese.

Un progetto ampio, smisurato per le nostre singole forze ma non per quelle che attualmente si trovano disperse nel campo i cui confini segnavano le identità della sinistra. E' una ricerca quella che intendiamo intraprendere, fuori dal recinto di appartenenze diventate troppo strette per fornire una risposta adeguata.
Una ricerca e una sfida, quella di una sintesi tra culture dell'innovazione socialista, comunista, dell'ambientalismo e del movimento delle donne.
Di certo vi è che dobbiamo muoverci oggi, adesso.
I VALORI

Libertà, uguaglianza e pari opportunità, differenza: sono i valori fondamentali di riferimento per la sinistra di oggi, per i quali si impegna sul piano politico e nell’azione di amministrazione pubblica.

Libertà delle persone, delle loro forme di espressione e di associazione, per decidere della loro vita, gli studi, il lavoro, gli affetti, le relazioni.
Secondo la Costituzione, nata dalla Resistenza, Comune, Provincia, Regione, Stato sono tenuti a garantire la libertà, anche in ordine alla laicità dello Stato, affermata dalla stessa Carta costituzionale: quindi non devono sostenere questo o quell’orientamento culturale, etico, sociale, sessuale, confessionale, ma devono garantire a ciascuno/a la possibilità di costruire liberamente il proprio progetto di vita dando concretamente a tutti/e i mezzi per realizzarsi.

Uguaglianza tra le persone e pari opportunità deve significare pari diritti, pari dignità e pari opportunità per tutte le cittadine e i cittadini.
Il nostro impegno comune deve consistere nel tenere insieme diritti civili e diritti sociali per costruire una “società inclusiva” che sappia valorizzare il ruolo delle donne ma anche dare risposte concrete ai bambini, agli anziani e ai “nuovi” soggetti della cittadinanza, vale a dire in primo luogo immigrati, omosessuali, giovani .

Differenza: mai come adesso è chiaro che le diversità costituiscono un accrescimento per la società tutta.
Per valorizzare concretamente questa risorsa pensiamo sia necessario accettare e valorizzare le diversità, per trovare insieme punti di condivisione e consentire un confronto alla pari, ciascuno con la propria cultura, le proprie idee, la propria esperienza di vita.

EQUITÀ SOCIALE E SOSTENIBILITÀ

Nella nostra vita di tutti i giorni sentiamo ormai il peso della crisi economica. I lavoratori precari sono stati i primi a subire il colpo ma l’aumento enorme della cassa integrazione, il rallentamento dell’industria, la chiusura di aziende si vanno estendendo.
Tanto più colpiti i soggetti non abbienti: aumentano i senza dimora, le/ i single che faticano a sbarcare il lunario, le anziane e gli anziani che vivono da soli con la pensione minima e le immigrate e gli immigrati (con o senza permesso) che non trovano le condizioni minime di sussistenza. La crisi è pesante anche per il ceto medio, che nell’area metropolitana milanese è particolarmente ampio: il lavoro ed il reddito sono in discussione anche per tanti lavoratori qualificati, tecnici e quadri di elevato livello professionale. La crisi non può essere pagata da chi – non avendone le risorse – dovrebbe fare a meno dell’indispensabile, e per questo occorre un piano straordinario di interventi a sostegno delle condizioni di reddito e di vita dei cittadini a maggiore rischio di impoverimento.
Ma a tutto questo si è pensato di rispondere evitando di assumere misure concrete e producendo una lacerante spaccatura nel movimento sindacale con la firma dell’accordo separato sul modello contrattuale che la CGIL ha giustamente rifiutato e attaccando direttamente il diritto di sciopero. Si è colpita frontalmente la scuola pubblica, la formazione, la ricerca, negandoci una parte di futuro mentre sciaguratamente si sperperavano almeno 6 miliardi di euro, tra l’abolizione totale dell’ICI, la detassazione degli straordinari e la follia dell’Alitalia.
Anche solo per questo il governo dovrebbe essere mandato a casa, incapace di individuare risorse a sostegno del reddito, del lavoro, del welfare, mediante, in primo luogo, una seria lotta contro l'evasione fiscale e contributiva.
Contemporaneamente, nonostante la decrescita incontrollata e infelice, le emissioni derivanti da combustibili fossili sono ancora eccessive e insostenibili. Non ci sarà futuro senza risparmio energetico, riduzione delle emissioni e utilizzo delle energie rinnovabili in ciascuna scelta amministrativa e in ciascuna iniziativa economica.
La sinistra è quella forza politica che mette al primo posto l'equità sociale insieme alla sostenibilità: se sostenere chi vive le difficoltà maggiori è un basilare fattore di solidarietà, questo sostegno è tanto più robusto quanto più la solidarietà è legata a concrete politiche generali, che guardano a interessi e bisogni della parte produttiva del Paese.
Le amministrazioni locali devono essere un punto di riferimento contro la crisi: lo sono stati molti enti locali del centrosinistra (ad esempio la Provincia di Milano con lo stanziamento di 25 milioni di euro).
Ci impegniamo per il rilancio delle politiche sociali, educative e di sostegno alle persone in difficoltà – bambini ed anziani in primo luogo, promuovendo anche tutte le iniziative necessarie per liberare i Comuni dagli assurdi vincoli del patto di stabilità.
Contemporaneamente, proponiamo che Comuni e Province si impegnino – anche ricorrendo a risorse private – per un piano straordinario di manutenzione delle città, dai trasporti alla casa, dai servizi pubblici all’ambiente, perché questi investimenti producono al tempo stesso lavoro e risanamento delle condizioni concrete della vita quotidiana.
E invece continua nel Paese la disfida della paura, una spirale ove un pacchetto sicurezza prepara soltanto il successivo, se possibile, peggiore. Ove la distruzione del welfare residuo viene riempita dal diritto penale. Occorrono ed esistono strategie alternative, ove la sicurezza di ciascuno procede con quella di tutti. Un orizzonte molto distante dalle proposte di istituzione delle ronde provenienti da settori del centrosinistra.
Basterebbe guardare alla legislazione attualmente in vigore sui migranti o a quella sulle sostanze stupefacenti, quali esempi lampanti di norme inefficaci e controproducenti.
Anche il progetto dell’Expo deve essere fortemente rivisto nel quadro delle mutate condizioni economiche ed integrato nelle politiche di riqualificazione del territorio. Per questa ragione diciamo che il centrodestra non è all’altezza del compito: la debolezza strategica, il visibilissimo peso di interessi particolari finanziari e immobiliari. Anche per l’Expo ci presentiamo come un’alternativa possibile e necessaria.

INSIEME COSTRUIAMO IL FUTURO

C'è una sinistra che serve a Milano. Costruiamola assieme in modo che si occupi dei problemi concreti e della vita delle persone. Che affermi e promuova la convivenza come valore, i diritti civili come parte essenziale della cittadinanza. Una sinistra di trasformazione che non si accontenti di “parare i colpi”. Una sinistra meno triste dell'attuale.
Che sceglie il lavoro come campo del proprio agire, la cultura come motore di sviluppo, i diritti come affermazione della civiltà che viene, l’etica pubblica come garanzia per gli interessi generali, la laicità dello Stato come principio fondante delle norme che regolano la vita comune.
Una sinistra che mescoli i segni e i semi di più culture politiche per farne un linguaggio diverso, uno sguardo curioso sulle cose di questo tempo e di questo mondo.
Con questa sinistra si può ragionare anche delle elezioni amministrative quale tappa entro un progetto unitario capace di gettare lo sguardo più in là, al dopo.
Nei Comuni c’è la vita di tutti i giorni, ci sono l’interesse e la partecipazione dei cittadini, c’è il fondamento di una democrazia vicina ad essi. Nei Comuni, nella Provincia, riprende forza la rappresentanza democratica.

Presenteremo liste della Sinistra per i Comuni superiori ai 15.000 abitanti e per la Provincia di Milano per costruire una nuova sinistra che sconfigga, con altre forze (non ci spaventano i cartelli o le alleanze) una destra incapace di affrontare la crisi italiana e subalterna agli interessi particolari.
Nelle scelte delle alleanze di governo locale, rispetto alle quali conterà il giudizio sul lavoro fatto in questi cinque anni da Comuni e Provincia molti dei quali hanno ottenuto risultati positivi a cui anche noi abbiamo contribuito. Occorre coesione e condivisione dei programmi di governo, programmi che devono avere forti contenuti innovativi e mirati al futuro, che il fondamento nel lavoro, nell’equità sociale e nella estensione dei diritti deve essere la guida per il quinquennio che si apre. E vuol dire anche una garanzia sul piano dell’etica pubblica – scelte, metodi, comportamenti – e sulla innovazione democratica attraverso l’estensione di procedure partecipative per le decisioni amministrative.
La collocazione di questa sinistra, il progetto amministrativo, i compagni di strada, sono il prodotto di un processo partecipato di una forza in formazione e in movimento che fa della democrazia e della collegialità delle decisioni il suo carattere fondante.

Si invita tutte le cittadine e i cittadini di Milano e Provincia a partecipare alla
ASSEMBLEA PUBBLICA
Che si terrà il 14 marzo 2009
ore 10-16
Presso il Teatro della Cooperativa, Via Hermada 8

per discutere, confrontarci, partecipare, aderire

per sottoscrivere l'appello: info@lasinistrapermilano.it